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PERCHE' CI LAMENTIAMO? Cosa si nasconde dietro alla nostra costante insoddisfazione.


Ci lamentiamo tutti. Qualcuno in maniera più considerevole di un altro, qualcuno con più ragioni per farlo, qualcuno assolutamente senza motivazioni, qualcuno per inerzia, per abitudine, oppure per protezione.

L'ultima opzione è spesso molto gettonata, inconsciamente, sia chiaro, nessuno è realmente consapevole del vero motivo per cui si lamenta, tra poco affronteremo nello specifico questo punto.

La società ci insegna letteralmente a LAMENTARCI!

E come lo fa?

Facendoci sentire continuamente la mancanza di qualcosa di fondamentale per la nostra sopravvivenza.

Lo fanno in primis le pubblicità, mostrandoci il prodotto di cui non possiamo assolutamente fare a meno, perché non possedendolo vivremo una vita mediocre e difficile.

Lo fanno le persone, criticando il nostro comportamento, le nostre scelte, il nostro abbigliamento, il nostro corpo.

Ma soprattutto, lo fa la nostra mente, facendoci percepire una realtà del tutto SOGGETTIVA, in cui non siamo mai abbastanza per il mondo, non siamo all'altezza di quel lavoro, di quella persona, del ruolo che ricopriamo nella vita.

Ogni cosa intorno a noi ci porta a confrontarci, paragonarci, e distruggere l'immagine che abbiamo di noi facendoci sentire inadeguati e imperfetti.

Questa malsana visione di noi stessi è governata dall'EGO.

L'ego decide per noi che cosa sia giusto o sbagliato, ci fa agire in modo tale da soddisfare le aspettative che abbiamo di noi stessi, ma la fregatura è......che non sarà mai soddisfatto pienamente.

L'ego è come un vaso bucato che chiede acqua, mentre noi lo riempiamo l'acqua continua ad uscire dal fondo e la soddisfazione sarà momentanea, perché poco dopo ci ritroveremo nuovamente disidratati!

Pensaci bene: quanto dura la felicità quando compri qualcosa di nuovo che desideravi da tempo?

Sicuramente, la maggior parte delle volte, è più lunga la fase del desiderio che quella di gratificazione una volta ottenuto.

Il filosofo Gotthold Ephraim Lessing, disse una frase che racchiude molto bene questo concetto

"L'attesa del piacere è essa stessa il piacere?"

Questa farse probabilmente te la ricorderai per lo spot di Campari nel 2014.

Analizziamola insieme....

L'ego ci porta a desiderare continuamente, convincendoci che senza quella persona, quell'oggetto, quell'esperienza, non varremo mai niente, abbiamo VITALE bisogno di tutte quelle cose, e quando finalmente le otteniamo....passiamo al desiderio successivo.

Nemmeno lo guardiamo più il nostro grande traguardo, si passa al successivo, e così via per tutta la vita.

E' come se vivessimo in una stanza dietro a una parete di vetro, perennemente a buio: dall'altra parte del vetro c'è tutto ciò che desideriamo, ed è estremamente luminoso. Quando quell'oggetto luminoso (desiderio) arriva da noi nell'oscurità, comincia a spegnersi lentamente lasciandoci di nuovo al buio e non possiamo fare altro che guardare le luci oltre al vetro.

Ma per un attimo quella lucina ha illuminato la nostra oscurità, per lo stesso tempo in cui il vaso bucato riesce a rimanere colmo d'acqua (ego), e quindi, avendo sperimentato un attimo di luminosità, bramiamo intensamente il successivo desiderio, perché stare al buio non ci piace, ci fa paura, ci fa sentire soli, inadeguati, incapaci.

La parte più rassicurante di tutto questo è guardare attraverso quel vetro (desiderare).

Questo turbine malato fa parte della vita di tutti noi e come risultato.....CI LAMENTIAMO.

Ci lamentiamo sempre e di continuo, perché tutto ciò che arriva dalla nostra parte di vetro non fa che colmare momentaneamente il nostro ego, per poi lasciarci al buio e con il vaso privo d'acqua.

COME POSSIAMO USCIRE DA TUTTO QUESTO?

La soluzione è davvero molto più semplice di quanto si possa pensare....se hai paura del buio, accendi una luce.

Chi l'ha detto che dalla nostra parte del vetro dobbiamo rimanere al buio?

L'abbiamo deciso noi.

Abbiamo il potere di accendere tutte le luci che desideriamo, e come lo facciamo?

Accendendo ciò che già abbiamo, usando la GRATITUDINE.

Dobbiamo imparare ad essere GRATI.

E adesso so che scatteranno pensieri come:

"Eh si ma quando tutto va male si fa presto a parlare!"

"Eh ma cosa ne sai tu di quanto sto soffrendo!"

"Si, mo devo essere grato per far sparire i miei problemi! Io ho problemi seri, non come gli altri!"

Che tu sia cinico, scettico o estremamente fiducioso e speranzoso, la soluzione sarà sempre la stessa. Sii GRATO.

E se non fosse chiaro lo ripeto, perché TUTTI, ripeto TUTTI, abbiamo innumerevoli motivi per cui essere GRATI.

Se stai leggendo questo articolo, è perché probabilmente sei una persona che vuole migliorarsi, che vuole diventare più consapevole, che sa di meritare di meglio rispetto alla vita che sta vivendo.

Tutto dipende da noi, la nostra stanza si illumina solo se siamo noi a farlo!

Prendi tutte le lampadine, le candele, o le lanterne della tua vita, e accendile.

Disponile come preferisci, e guarda che cosa succede....

Forse ora, quelle luci oltre alla parete di vetro non saranno più così luminose, forse, iniziando a stare bene nella tua stanza, non avrai più questo bisogno imminente di ottenere l'oggetto del tuo desiderio, ma sceglierai di aggiungerlo alla tua composizione di luci per renderla migliore, non per colmare il buio che ti fa paura.

Oggi ti do un compito: prendi un foglio, è scrivi almeno 3 motivi per cui sei grato nella tua vita (puoi scriverne quanti ne vuoi, ma almeno tre).

Accendi le tue prime lucine, e se te la senti, prova a fare lo stesso per una settimana.

Ogni giorno trova almeno 3 motivi per essere grato.

Osserva come inizierà a cambiare la tua vita, prendi appunti, perché starai rendendo luminosa la stanza della tua vita.

Questo significa desiderare in modo consapevole.

Questo ti permetterà di smettere di lamentarti e imparare a goderti la vita che meriti!

Ti auguro una buona permanenza nella vita che sceglierai.... <3

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